ELENCO CORTI SELEZIONATI XIII EDIZIONE FESTIVAL CORTO MA NON TROPPO!

IL FESTIVAL SECONDO VOI 2025
4 febbraio 2025

Con grande entusiasmo annunciamo i 15 cortometraggi selezionati per l’edizione 2025 del Festival Corto… Ma non troppo!

Una volta concluse le iscrizioni, il Comitato Organizzativo ha esaminato con attenzione tutte le opere ricevute. La selezione è avvenuta tenendo conto della coerenza con i temi e gli obiettivi fondamentali del progetto, individuando i corti che più efficacemente riescono a raccontare, con originalità e autenticità, esperienze, difficoltà e sogni di chi vive situazioni di disagio mentale, fisico o sociale.

Il Festival nasce con l’intento di dare voce a chi troppo spesso resta inascoltato, trasformando il mezzo cinematografico in uno strumento di espressione, inclusione e crescita. In particolare, Corto… Ma non troppo! si propone di:

  • Destigmatizzare la malattia mentale, promuovendo una visione più consapevole e umana della salute mentale;
  • Valorizzare le capacità artistiche dei pazienti, offrendo loro un palco per esprimersi e farsi conoscere;
  • Favorire l’inclusione sociale, creando spazi reali di incontro tra i partecipanti e la comunità;
  • Promuovere la riabilitazione psichiatrica, riconoscendo il valore delle attività culturali nei percorsi terapeutici;
  • Diffondere la cultura cinematografica come strumento educativo, riabilitativo e creativo.

I cortometraggi selezionati vengono ora visionati e giudicati da due giurie:

  • La Giuria Popolare, composta dagli utenti delle strutture iscritte al concorso – e da tutte quelle coinvolte nel progetto – coinvolge Utenti e Operatori nel ruolo attivo di pubblico critico. Questa esperienza rappresenta un’importante opportunità per sperimentare nuove attività all’interno dei percorsi di salute mentale.
  • La Giuria di Esperti, che valuterà le opere in base a criteri tecnici e contenutistici.

Il cortometraggio vincitore assoluto sarà determinato dalla somma delle votazioni della Giuria Popolare e della Giuria di Esperti.

Inoltre, la Giuria Popolare è chiamata a visionare tutti i cortometraggi iscritti dalle strutture, non solo quelli selezionati, e assegnerà lo Speciale Premio “Ricomincio da te – Massimo”.

Tutti i cortometraggi iscritti, dunque anche quelli non inclusi nella selezione ufficiale, restano in lizza per il Premio “L’Angolo di Marianna”, assegnato dagli utenti di Casa Johnny e Casa Mary, curatori della Biblioteca dedicata a Marianna Piccolo, a riconoscimento dell’originalità della storia e del progetto creativo.

Infine, la Direzione Artistica del Festival attribuirà Menzioni Speciali a quei cortometraggi che, tra tutti gli iscritti, si distingueranno per la forza della tematica trattata e per il loro coinvolgimento emotivo.

Grazie a tutti i partecipanti per aver contribuito, con sensibilità e passione, a costruire anche quest’anno un festival autentico, inclusivo e profondamente umano.

Qui l’elenco:

  •  Simone Barletta – Il racconto di Ester 

Un testimone della Shoah, ora scrittore anziano e afflitto dall’Alzheimer, cerca di preservare la sua storia e la memoria delle sofferenze passate prima che siano perse per sempre. Nonostante i suoi ricordi comincino a svanire e le sue capacità di scrittura siano messe alla prova, con l’aiuto di una misteriosa ragazzina, Ester, e di sua figlia Sara, con cui da sempre ha avuto un rapporto freddo e distaccato, David intraprende un viaggio emotivo che lo porta a scavare nel profondo delle sue paure e dei suoi sentimenti.

  •  Associazione Not Equal – Le piccole cose 

Le piccole cose sono i gesti quotidiani di chi lavora: passare il panno sui tavoli del fast-food, sollevare le sedie per lavare il pavimento, centrifugare la verdura prima di imbustarla, disporre i pacchi di pasta sullo scaffale degli alimenti, preparare un caffè, trascrivere testi antichi, archiviare libri usati. Ma sono anche le piccole conquiste che, giorno dopo giorno, concorrono a favorire l’inclusione in contesti sociali e lavorativi di alcuni giovani neurodivergenti.

  •  Associak – Camilla – Italia

Giuliano e Camilla sembrano una coppia perfetta, ma la tossicodipendenza di Camilla minaccia la loro felicità. Dopo numerosi tentativi falliti di aiutarla, Giuliano la lascia su consiglio di un amico. Un anno dopo, Giuliano ha una nuova vita con Matilde. Camilla riappare disperata,  chiedendo soldi.

  •  Associak – Happy Snaps – Regno Unito

Sull’Isola di Sheppey, due ragazzi cercano di godersi un ultimo giorno insieme. Le loro avventure vengono immortalate da Gabriel, affetto da paralisi cerebrale, con una vecchia macchina fotografica. Ma man mano che la giornata trascorre, i timori per il futuro offuscano la loro amicizia.

  •  Associak – My week with Maisy – Regno Unito

Quando la rigida pensionata Mrs Foster inizia la chemioterapia, viene catapultata nella sala di trattamento con Maisy, una bambina curiosa e vorticosa che aspira a diventare lesbica. Con il progredire della terapia, il fortuito legame della coppia offre guarigione e una nuova speranza in luoghi inaspettati.

  • Associak – Room taken – Irlanda

Il bisogno di Isaac di un alloggio lo porterà a trasferirsi segretamente nella casa di un’anziana cieca. Il legame che nascerà tra loro sarà speciale.

  • Associak – Ryan can’t read – Regno Unito

“Ryan Can’t Read” racconta la toccante storia della lotta di un giovane contro l’analfabetismo e della sua lotta per riconquistare la propria dignità con l’aiuto di un improbabile mentore.

  • Centro Salute Mentale Reggio Emilia_ Chiara-Scuro 

Il progetto sperimentale di cortometraggio è organizzato e gestito dal dipartimento di salute mentale dell’azienda usl di Reggio Emilia e coinvolge utenti seguiti dai centri di salute mentale della città di Reggio E., volontari e operatori sanitari. Tutti collaborano attivamente in tutte le parti di creazione del film, dalla scrittura alle riprese alla colonna sonora. La forza del progetto si basa proprio sulla lotta alla stigmatizzazione della patologia psichiatrica.

Chiara sente il peso dei dubbi per le scelte di vita che ha fatto: gli studi, l’amore, il lavoro, gli amici. Vive queste scelte come errori che gli impediscono di pensarsi nel futuro. Ma ogni “errore” fa parte della sua vita. Chiara è quella che è grazie anche a queste scelte che non le impediscono di essere significativa per qualcun altro.

  • Centro Salute Mentale Reggio Emilia_ I ladri della Banca d’Italia 

Pietro è un povero disgraziato che un giorno si mette in testa di rapinare la Banca d’Italia. Per farcela ha bisogno di una banda e il meglio che riesce a trovare sono alcuni personaggi che ruotano intorno al sevizio di salute mentale. Il piano sembra perfetto, ma Pietro non ha fatto bene i conti…

  • Centro diurno Vergani_L’accrocco 

L’accrocco è un corto che trasforma la quotidianità in esperienze surreali e ironiche. La storia si svolge in uno spazio condiviso da sei personaggi impegnati nelle prove di una commedia, ognuno dei quali attraversa difficoltà legate al lavoro, all’amore e alle proprie paure. Durante le prove, appare misteriosamente un macchinario di cartone, L’accrocco, che ha il potere di trasportare ciascun personaggio in una dimensione onirica, trasformando la sua visione della vita. Quando il macchinario scompare, nessuno sa cosa sia accaduto, ma ciascuno di loro conserva un segno di serenità che cambia il loro sguardo sul mondo. 

  • Raffaele Vitale_Novanta 

Francesco, un giovane ragazzo, affronta la paura e la solitudine dopo la tragica morte del padre. L’incontro con Lollo, un ragazzo misterioso e non vedente, cambia la sua prospettiva. Nonostante la cecità, Lollo possiede una visione interiore che apre gli occhi di Francesco su un mondo di emozioni e bellezza, permettendogli di trovare la luce in quell’oscurità che l’opprimeva. La loro amicizia diventa un faro di speranza.

  • Adelio Gregori_Strana…Mente 

Vuole essere un cortometraggio sulla diversità vista non come un difetto ma come una caratteristica comportamentale e caratteriale comune a tutti. I ragazzi hanno fatto parlare degli oggetti ma al posto degli oggetti poteva starci tranquillamente qualcuno di noi. Quante persone come il forno in alcuni momenti particolari della propria vita ha desiderato di poter essere un’altra persona e quanti come la sedia o la tazzina si è sentito usato o maltrattato, nei sentimenti o nelle situazioni di vita quotidiana, e avrebbe voluto ribellarsi. Quanti come lo specchio hanno o devono cambiare faccia a seconda di chi incontrano sul lavoro o nella vita di relazione con le persone e quanti si trovano a loro insaputa in un mondo a testa in giù dove come per magia le situazioni sfuggono al loro controllo ma senza un perché. Queste situazioni, come tante altre, ci mostrano come persone strane agli occhi degli altri ma strani non lo siamo.. Cerchiamo solo di adeguarci e di essere in linea con i canoni “comuni” della normalità.. ma dove finisce la linea di confine della normalità e inizia quello della stranezza? La linea di confine tra normalità e stranezza è labile, quasi invisibile e a chi sta decidere cosa è normale e cosa è strano?  

Il cortometraggio è stato girato all’interno della struttura AZZURRA SOCIETA COOPERATIVA ONLUS (Darfo Boario Terme – Brescia)

  • Gabriele Buscicchio_Quello che riesci a vedere 

Matteo è un bambino affetto da una particolare stereotipia, vive infatti in un mondo tutto suo nel quale il mondo circense è al centro del suo interesse. Troverà in Giacomo un amico pronto a comprendere il suo universo.

  • Cooperativa Osiride_Ma davvero? 

Un’antica leggenda narra dell’apparizione in paese di tre strane figure, di natura non umana, ogni mille anni. Tema ricorrente, tra l’altro, nelle canzoni del trio di musica popolare locale. Anno 2025. La leggenda pare avverarsi. Sconcerto e paura dilagano in paese. Possibile che si sia avverata la canzone dei tre artisti di strada? Diversi cittadini riferiscono di essere entrati in stato di trance e di aver visto, ma soprattutto udito, le tre figure. Tra spavento ed inaspettate riflessioni, forse le tre figure rappresentano un’occasione di crescita individuale e collettiva. Ma come? Ma davvero?

  •  Luigi Cardi_ L’anima della bellezza 

Nel centro di riabilitazione Casa Santa Rosa ci si prende cura di pazienti con disabilità intellettive con varie tecniche di socialità e partecipazione, l’oggetto di questo racconto è una di queste: una sfilata di moda aperta ai parenti. Attraverso la preparazione di questo evento, osserviamo l’effetto benefico di quest’attività e i rapporti umani di reciproca restituzione e affetto, che si creano lavorando in queste strutture, tra pazienti e operatori.

 

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